Negli ultimi anni il Politecnico di Milano ha intrapreso un processo di rinnovamento architettonico e urbanistico molto articolato, che si inserisce nel quadro più ampio dei cambiamenti dei rapporti tra l’università e il contesto urbano. Se un tempo l’università sorgeva ai margini della città, come zona separata e protetta da confini, oggi essa è inserita nel vivo del tessuto urbano e si presenta ai nostri occhi come un organismo complesso e un sistema aperto. I confini tra università e città diventano porosi e l’università si pone essa stessa come una città.
Nel 2015, in occasione dei 150 anni dalla fondazione dell’Ateneo, l’architetto Renzo Piano regala al Politecnico cinque schizzi che contengono in nuce una visione complessiva e unitaria di riqualificazione del campus Leonardo, basata sul concetto di rammendo («Ripulire gli spazi, eliminare le automobili e portare alberi. Un’operazione di “rammendo” e di messa a punto») e che si fonda su 4 pilastri:
Il 4 pilastri di Renzo Piano
01
Il verde
Il verde gioca un ruolo centrale, non solo come elemento estetico, ma anche funzionale, creando continuità tra i campus e migliorandone la qualità ambientale.
02
L'apertura
L’apertura degli spazi alla fruizione ampliata da parte dei cittadini e la ricucitura con gli spazi urbani, in modo da integrare i campus nel contesto circostante.
03
Gli studenti
Nuove aree all'aperto attrezzate sono state progettate per favorire lo studio e la socializzazione, offrendo agli studenti un ambiente stimolante e inclusivo.
04
Gli edifici di pregio
Un'attenzione particolare è riservata agli edifici di pregio, che vengono integrati nel nuovo contesto campus preservandone il valore architettonico e storico.
Gli schizzi di Renzo Piano
I masterplan
Di qui è iniziato un complesso processo di rinnovamento che si è tradotto, per il campus Leonardo, nella creazione di nuove strutture e progetti che rispondono alle esigenze della vita contemporanea, mantenendo però un occhio di riguardo alla memoria e al patrimonio storico; e per il campus Bovisa nella creazione di nuovi spazi comuni e aree di socializzazione, capaci di stimolare l’interazione e la crescita personale degli studenti.
Il masterplan “Città Studi”, basato su un’idea di Renzo Piano e sviluppato in collaborazione con lo studio ODB Ottavio Di Biasi, ha previsto un lavoro di ampio respiro, volto a rivitalizzare e restaurare gli edifici esistenti, risalenti agli anni Cinquanta e Sessanta, per adattarli alle esigenze di oggi senza perdere il loro valore storico e architettonico. Il progetto si è posto l'obiettivo di rimuovere molti posti auto, di ridisegnare i percorsi pedonali, ampliare gli spazi verdi, ripavimentare i viali storici con materiali nuovi in pietra e aggiungere nuove strutture per lo studio nelle aree aperte.
I tre masterplan dedicati a “Bovisa” (La Masa, Durando, Campus Nord) hanno operato per riqualificare l’ex quartiere industriale e operaio, che oggi rappresenta uno dei laboratori urbanistici più interessanti di Milano. Questi piani hanno puntato sulla sinergia tra gli edifici storici e le nuove strutture, creando spazi che favoriscano l’innovazione e l’interazione sociale. Negli ultimi anni, l’attenzione si è spostata sull’area della “Goccia”, caratterizzata dalla presenza di strutture storiche come i gasometri, vere e proprie icone della Milano industriale.
Vivipolimi
La gestione della trasformazione architettonica e urbanistica dei due campus milanesi ha dato vita a ViviPolimi, un progetto strategico volto a migliorare la qualità degli spazi di lavoro, ricerca e didattica del Politecnico di Milano. Questo progetto rappresenta un passo significativo verso un futuro in cui l’università non è solo un luogo di apprendimento, ma anche un elemento integrante e dinamico della città, capace di interagire e crescere insieme alla comunità urbana circostante. In sintesi, il riassetto dei campus del Politecnico di Milano rappresenta un modello di eccellenza che combina architettura, sostenibilità e inclusione, proiettando l'Ateneo verso un futuro più verde, interconnesso e innovativo.