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Change 2024

La sostenibilità si immagina, si insegna, si vive, si fa insieme. È questo il claim dell’edizione 2024 di Change, l’evento dedicato alla sostenibilità a 360° realizzato dal Politecnico di Milano e Pianeta 2030, inserto del Corriere della Sera dedicato a clima e ambiente.

Relatori sul palco di Change 2024
Data di pubblicazione

La sostenibilità si immagina, si insegna, si vive, si fa insieme. È questo il claim dell’edizione 2024 di Change, l’evento dedicato alla sostenibilità a 360° realizzato dal Politecnico di Milano e Pianeta 2030, inserto del Corriere della Sera dedicato a clima e ambiente. 
Oltre ad essere l’occasione per mettere in luce gli ambiziosi obiettivi che l’Ateneo si è posto in tema di sostenibilità e che ne guidano le azioni nel quotidiano, l’evento ha offerto un’importante occasione di confronto, arricchita dalla presenza di ospiti esterni di rilievo. Professori del Politecnico hanno dialogato con esperti come Antonella Viola, biologa e divulgatrice scientifica; Jeffrey Sachs, Presidente del Sustainable Development Solutions Network (SDSN) delle Nazioni Unite; Anna Danesi, Capitana della Nazionale Italiana di Pallavolo e oro olimpico; Margherita Granbassi, conduttrice televisiva ed ex schermitrice olimpica; Giangiacomo Schiavi, giornalista e scrittore.

Immaginare la sostenibilità: Antonella Viola e Francesca Rizzo

Il primo dialogo ha visto come protagoniste la professoressa Francesca Rizzo, delegata della rettrice ai progetti di ricerca UE, e Antonella Viola. Quest’ultima ha sottolineato il legame profondo tra il nostro benessere e la salute del pianeta: “Tutto ciò che fa male al pianeta, che lo infiamma, infiamma anche il nostro corpo” ha affermato, spiegando come le scelte non sostenibili incidano sulla nostra salute. Viola ha poi evidenziato che “la prevenzione è la prima forma di sostenibilità, un investimento che ritorna a vantaggio del pianeta e promuove un benessere collettivo." La professoressa Rizzo ha ampliato la riflessione, parlando dei Living Lab del Politecnico come modelli di innovazione sostenibile che includono i cittadini nei processi di ricerca, e ha spiegato come strumenti digitali, come i digital twins, permettano ai governi di prendere decisioni più preventive, creando un ponte tra scienza e politica.

Insegnare il cambiamento: Jeffrey Sachs e la sostenibilità globale

Jeffrey Sachs ha portato una prospettiva globale su come affrontare le sfide della sostenibilità, identificando quattro obiettivi fondamentali: sviluppo economico, giustizia sociale, sostenibilità ambientale e pace. “Trovare un modo affinché il mondo prosperi, sia equo socialmente, sostenibile dal punto di vista ambientale e in pace,” ha detto Sachs, sottolineando come queste sfide siano interconnesse e richiedano soluzioni sistemiche. 
La prorettrice del Politecnico, Isabella Nova, ha arricchito il confronto, illustrando il contributo dell’Ateneo nello sviluppare pratiche sostenibili sia al proprio interno sia nella società, con l’obiettivo di guidare un cambiamento concreto e positivo nella collettività. 

La sostenibilità si vive: infrastrutture, sport e aree verdi 

L'importanza dello sport e dell'ambiente nella vita quotidiana è stata al centro delle riflessioni di Anna Danesi e Margherita Granbassi. Danesi ha raccontato come la sua crescita sportiva sia stata influenzata dalle infrastrutture del suo paese, mentre Granbassi ha posto l'accento sull'importanza dell'educazione al movimento per contrastare la sedentarietà. A queste riflessioni si è unito il professor Stefano Maffei, che ha sottolineato come lo sport rappresenti una leva fondamentale per creare spirito di squadra e costruire una comunità capace di rispondere alle sfide della sostenibilità. Maffei ha descritto lo sport come una componente cruciale per il benessere fisico e sociale, legandolo strettamente all'innovazione sociale e alla costruzione di comunità resilienti.

Collaborazione e impatto: Fare sostenibilità insieme

Il concetto di sostenibilità come processo collettivo è stato enfatizzato attraverso gli interventi di Francesca Cognetti, delegata della rettrice alle iniziative Off Campus, e Giangiacomo Schiavi, giornalista e scrittore. 
Cognetti ha raccontato l’esperienza degli Off Campus, modelli di ricerca diffusa che rispondono alle esigenze del territorio e delle comunità locali mettendo in luce il ruolo fondamentale che hanno per l'integrazione con il tessuto sociale e territoriale. Schiavi ha offerto una prospettiva giornalistica, ricordando quanto sia importante esplorare e raccontare la realtà dei quartieri più marginalizzati per dare dignità a tutti i luoghi e le persone.

La responsabilità della sostenibilità: Giovanni Storti, Arianna Izzi e Marco Paolini

Giovanni Storti e Arianna Izzi hanno offerto una pausa riflessiva durante i talk, proponendo un momento di confronto informale sull'importanza di associare la sostenibilità alla responsabilità individuale e collettiva. "Non possiamo pensare alla sostenibilità senza includere un impegno condiviso verso il benessere collettivo," ha affermato Izzi, divulgatrice scientifica. Storti ha aggiunto un tocco di ironia e riflessione, coinvolgendo il pubblico nel considerare la sostenibilità come una questione che tocca ognuno di noi. 
A chiudere l'evento è stato Marco Paolini, regista e drammaturgo, con un potente monologo che ha invitato il pubblico a riflettere sul termine stesso "sostenibilità". Paolini ha proposto l'uso della parola "sustinenza", che richiama un concetto antico legato alla necessità e al fondamento della vita stessa. "La sostenibilità non è qualità, ma presupposto," ha affermato, lasciando il pubblico con un messaggio profondo sulla necessità di agire concretamente.

Per rivedere tutti gli interventi clicca qui.